• Twitter
  • Facebook
  • Google+
  • RSS Feed

lunedì 23 aprile 2012

Maratona di Sant'Antonio - Il racconto

33 commenti:
 
Domenica 21 Aprile, ore 5.15, la sveglia suona cogliendomi nel sonno. E' un buon segnale, significa che per qualche ora sono riuscito a dormire. In due secondi sono completamente sveglio. Gambe fuori dal letto e via con la vestizione, gli indumenti sono pronti dalla sera prima, tutto in rigoroso ordine.
Vestito e sciacquato scendo a fare una leggera colazione: Tè col miele e due fette biscottate con la marmellata. Quindi parto verso lo stadio Euganeo per prendere il bus navetta che mi porterà alla partenza della Maratona a Campodarsego.
Una volta alla partenza ci ritroviamo coi compagni di squadra Alberto G., Giovanni (Massive Attack) e Oberdan. Beviamo un caffè, ci cambiamo e poi di corsa per un leggero riscaldamento. Durante la corsetta ci ritroviamo dietro ai top runners Kenyani, i quali corricchiano ad un'andatura decisamente blanda. Li stiamo superando quando Giovanni ci ferma. "Se loro che sono dei campioni vanno così piano...noi dobbiamo andare ancora più piano!" osserva giustamente il buon Massive, il ragionamento fila per cui rallentiamo imponendoci un divieto di sorpasso.
Terminato il warm up ci posizioniamo in griglia. Io ho un pettorale basso e parto subito dietro ai corridori veramente forti. Individuo subito i palloncini gialli delle 3 ore, eccoli qua, questi dovranno essere i miei compagni di viaggio per tutto il tempo.
Il cielo è grigio sopra di noi, c'è un filo d'aria ma si sta proprio bene, sembrano le condizioni ideali per correre.
Alle 8.45 lo starter esplode il colpo di pistola e via, la maratona di Padova è partita!
Mi accodo ai pacer e provo a saggiare il ritmo. Percorro i primi metri e penso "boh, questo 4 e 15 (ritmo maratona sotto le 3 ore) pare anche comodo". Bene così.
Il percorso della maratona è abbastanza regolare, poche curve e lunghi tratti dritti intervallati dai cartelli kilometrici e dalla gente lungo la strada che, nonostante una giornata dal meteo incerto, è presente e si fa sentire.
Corro col gruppo delle 3 ore, un gruppo bello numeroso. Correre affiancati l'uno all'altro non è esattamente semplice, basta uno scarto di qualcuno e si viene a contatto con chi sta di fianco, oltretutto bisogna fare attenzione a non urtare i piedi di chi sta davanti. Però meglio così che all'aria, anche perchè un po' di vento c'è e si sente.
Dopo il primo km (4'13), mi defilo sul lato della strada mettendomi dietro ad un cristone tedesco che mi ripara dall'aria. Seguo il podista teutone come un'ombra pensando che non sto facendo grande fatica. Passa così il secondo km: 4'14.
Bene, cominciamo ad impegnare la testa. A che cosa pensiamo ? Penso al commento che Gian Carlo mi ha lasciato al post precedente: "2h 59 e 38", senti come suona bene...si si, sarebbe proprio bello centrare quel pronostico. Terzo km: 4'16.
Poco dopo, mentre studio l'argine a fianco del quale stiamo correndo, il cristone tedesco decide di rallentare. Mio malgrado sono costretto a superarlo e a trovare qualcun altro cui agganciarmi. Non trovo nessuno di altrettanto valido così mi piazzo dietro a chi capita. L'importante è stare coperti: 4'11.
Km allegrotto questo ma vabbeh, ci può anche stare. Da qualche parte tra poco dovrebbe arrivare il ristoro. Eccolo li, 5° km e ristoro ben fornito. Agguanto una bottiglietta d'acqua mentre il Garmin lappa il giro: 4'12.
La velocità si è un poco alzata ma si procede comunque regolari. C'è chi tenta di scherzare qualche volta ma, fondamentalmente, i più sono concentrati sul ritmo da tenere. Insomma, un mortorio. In religioso silenzio passiamo anche il 6° km: 4'13.
A questo punto i pacers cominciano ad incrementare il ritmo, non me ne accorgo nell'immediato ma quando si passa al km numero 7 il Garmin lappa e: 4'09.
Qualcuno mugugna, ma nessuno si lamenta più di tanto. Il lap successivo accende qualche protesta in più. 8° km e tlin: 4'08.
"Troppo velociiii!!" si sente qualcuno lamentarsi dalle retrovie. Un runner dall'accento veneziano, accanto a me sbotta "Devono andare più veloci perchè poi nel finale si cala!".
"Bravo fesso" - penso io - "caliamo se andiamo troppo forte nella prima parte!". Ma tengo il ragionamento per me. Intanto passa anche il km numero 9: 4'09.
E' il momento del secondo ristoro ed anche del primo dei 3 gel che ho con me. Non sento il bisogno di assumere zuccheri ma so che quando se ne sente il bisogno è probabilmente troppo tardi. Preparo dunque il gel e una volta giunto al ristoro me lo pappo inaffiandolo con abbondante acqua. Passa anche il 10° km: 4'13.
Dopo 10 km è possibile fare i primi conti. Siamo andati in crescendo e abbiamo già qualche secondo di margine sulla tabella di marcia. Per quel che riguarda me, sto bene. Sudo molto ma è a causa dell'umidità. Per il resto tutto sotto controllo.
I km successivi proseguono sempre abbastanza regolari e sempre un po' sotto rispetto alla media pianificata. 4'16 - 4'13 - 4'10 e siamo al 13° km.
Qui il cielo minaccioso decide di regalarci qualche goccia di pioggia. E' una pioggerellina leggera ed incostante. Decisamente piacevole. 14° km: 4'12.
I km si sommano e la fatica comincia a farsi sentire. Il mio pensiero si rivolge un po' troppo spesso verso la domanda "ce la farò?". Pensiero inutile anche perchè la risposta non può che essere "e che cazzo ne so?". 15° km: 4'13.
Dopo il ristoro del 15° km penso che mancano ancora poco meno di 30 km, il pensiero non è confortante e infatti lo scaccio subito. Cerco di concentrarmi sull'azione di corsa. Appena posso sciolgo braccia e spalle e ricerco una certa agilità. I pacer vanno avanti del loro passo, un po' troppo allegro ma li per li non ci faccio molto caso. 4'16 - 4'14 - 4'13 - 4'13 - 4'11 e siamo al km 20. Ancora 1 e passeremo alla mezza maratona.
Intanto passiamo da un altro ristoro ed io assumo il secondo gel di giornata riservandomi l'ultima cartuccia per il km 30.
Passiamo alla mezza in 1h e 29 ben 1 minuto al di sotto del tempo pianificato. In proiezione ne esce un 2h e 58...pacers, non ci siamo!
A questo punto è già troppo tardi per lasciare i pacers e proseguire col mio passo. Tanto vale continuare con loro e sperare di reggere fino alla fine. Dalla mezza in poi le sensazioni si alternano in maniera piuttosto netta. In alcuni tratti mi sento bene e in forze, in altri tratti avverto molta fatica e sofferenza. Passo quindi da uno stato in cui sono convinto di farcela ad uno in cui vedo prossimo il ritiro.
Intanto i palloncini proseguono la loro avanzata: 4'08 - 4'12 - 4'12 - 4'12 e siamo al 25° km.
Passato il cartello kilometrico, me lo ricordo bene, ho un momento di euforia. Mi sembra di correre facile e senza sforzo. "Se proseguo così posso tenere il ritmo e finisco pure forte" mi illudo per un breve tratto.
Poco dopo però la stanchezza torna a farsi sentire e con essa anche il ritmo è più difficoltoso. Avverto i passi essere più pesanti ma il ritmo che ne esce è comunque buono: 4'16 - 4'11 - 4'16 - 4'13 - 4'15.
Siamo ormai al 30° km e il margine da parte è decisamente notevole. In tutti i km percorsi non siamo praticamente mai stati sopra al ritmo stimato per raggiungere il traguardo in 3 ore. Gli ultimi km percorsi sono stati però particolarmente difficoltosi. L'azione si è appesantita e i dolori alle gambe si sono notevolmente intensificati. Oltre a ciò da qualche km mi dolgono anche fegato e milza che mi rendono più difficile sia l'azione di corsa che la respirazione. Le forze si affievoliscono e la voglia di continuare a soffrire diminuisce sempre più.
Km 30, chiaro come il sole, eccolo li, IL MURO.
La consapevolezza di non farcela mi coglie a questo punto. Provo a tenere duro, "un km ancora"  mi ripeto e proseguo così per altri 3 km dove mantengo il ritmo dei pacers (4'15 - 4'18 - 4'15). Al km 33 non ce la faccio più e mi fermo.
Cammino per un lungo tratto mentre i corridori che si erano staccati dal gruppo dei pacers mi superano. Riprendo a correre e li riagguanto ma poco dopo mi fermo di nuovo. Penso a ritirarmi, mancano ancora 9 km all'arrivo, e il traguardo mi sembra veramente inarrivabile per le condizioni in cui mi trovo. Il km 34 se ne va in 5'18.
Nel km successivo riparto e mi rifermo altre due volte. Stranamente trovo il tempo per scherzare col pubblico. Un signore si rivolge a me dicendomi "mi sembri un po' stanco"  io sorrido e replico "macchè, non vedi che sono fresco come una rosa, sono come appena partito!".  Ad una signora che mi applaude dico "ah, com'è bello camminare signora!". Intanto passa anche il km 35: 5'34.
Proseguo così quasi in relax finchè arriva il momento più bello della mia maratona.
Mentre sto camminando incontro un papà con suo figlio (un bimbo di 5 o 6 anni). Il papà percepisce la mia difficoltà e dice al figlio: "Forza, incitiamo questo maratoneta che ne ha bisogno! Forza, forza!" e via entrambi ad incitarmi. Io guardo il bimbo e gli dico "Grazie, guarda, mi rimetto anche a correre!" e così riparto mentre padre e figlio esultano felici braccia al cielo.
Proseguo finchè posso poi mi fermo nuovamente a camminare ma per tratti più brevi. Passa anche il km 36 ed il Garmin mi regala un insperato 4'41.
Guardo il tempo di gara e penso che, con una media di 5' al km ho ancora 30 minuti e poi questa agonia sarà terminata. Ma...un momento, è terminata si, ma sarebbe anche nuovo personale. Ricontrollo i calcoli ed è proprio così, può uscire tranquillamente un 3 ore e 5. La prospettiva mi da nuove energie e riparto dopo l'ennesima sosta. 37° km: 4'46
Ad un certo punto mi supera Roberto Gobbo, forte runner del Running Team Zanè che oggi correva la mezza (arriverà secondo assoluto in 1h 13', complimenti), mi saluta superandomi (poichè i percorsi di mezza e di maratona ad un certo punto si incrociavano), io rispondo al saluto e, già che la corsa è andata in vacca, mi affianco a lui e proseguo assieme per 300 metri...a 3'30 di media. Gli spiego anche che sono esploso per cui tanto vale, almeno metto dietro qualche altra centinaia di metri. Mi guarda perplesso ma non protesta. Gli sto affianco finchè le gambe non mi dicono basta e poi lo lascio andare verso il suo strepitoso piazzamento.
Passa intanto il km 37: 4'26 e solo altri 4 km.
Dopo lo sprint con Roberto devo fermarmi. Lo faccio per un lungo tratto. Cerco di riprendere le forze e penso che manca poco e poi saranno solo 3 i km che mi separeranno dall'arrivo. Cammino fino a quando non sono sicuro di riuscire a riprendere bene. Intanto passa anche il km 39: 6'09.
Sarà l'ultima fermata. Da qui all'arrivo, nonostante numerose tentazioni riuscirò a non fermarmi più.
Il motivo, oltre ai pochi km restanti, è dato dal fatto che si entra in centro città. Gli ultimi 3 km sono veramente spettacolari. Si attraversano le vie del centro di Padova, colme di storia e di gente pronta a sostenere i maratoneti stremati.
Con gli ultimi barlumi di forza supero il km 40: 4'35 e qui capisco che il PB è cosa fatta.
La prospettiva del personale, oltre ai due soli km mancanti, mi dona nuove energie. Ritrovo pian piano il ritmo maratona. Km 41: 4'29.
Ormai un solo km mi separa dal traguardo, incontro anche un amico che era venuto a vedermi e questo mi da le ultime forze necessarie. In fondo ad un rettilineo si scorge prato della valle. Si sbuca nella piazza ed il calore della gente e lo spettacolo della più grande piazza d'Italia mi accolgono e mi ripagano di tanta fatica. Dopo una curva a sinistra compare il rettilineo finale, in altri momenti avrei sprintato ma oggi proprio non ne ho. Ho però il tempo di vedere il cronometro che scandisce 3h 3 e 55. Percorro gli ultimi metri che mi separano dal gonfiabile del traguardo e stoppo il Garmin: 3h 04' e 17. Nuovo PB.
Il seguito è un arrancare verso il ristoro. Le gambe sono a pezzi ma nel giro di qualche minuto sento che cominciano a riprendersi.
Di li a poco arriva il mio compagno di squadra Oberdan con il suo nuovo personale 3h 11' e 49. Con le energie che mi sono rimaste zompetto verso di lui e lo innaffio con la bottiglietta d'acqua emulando i piloti sul podio delle gare. Poco dopo arriva anche Alberto G. che, ancora una volta, migliora il suo personale (3h 12' e 05), con l'acqua rimasta innaffio pure lui.
Manca solo Giovanni che arriverà in 3h 15' confermando il suo precedente personale.
Una volta sbrigate le operazioni post gara ci sediamo ad un tavolo a mangiarci la nostra pasta e bevendo una meritatissima birra. Il tempo incerto del mattino ha lasciato spazio ad un caldo sole e noi ce lo godiamo appieno. Giornata meravigliosa.


In definitiva, il primo tentativo di abbattere il muro delle 3 ore è andato male. La colpa è sicuramente mia e degli allenamenti che ho mancato (i lunghi su tutti). Oggi il percorso era perfetto ed il clima era ideale per portare a casa il tempo. Dispiace aver fatto troppo affidamento su dei pacers che non hanno rispettato appieno il compito prefissato (hanno tagliato il traguardo finale in 2h 58' 30 e rallentando nel finale) ma non posso dare loro la colpa. Almeno, non tutta.
Il tentativo è solo rinviato anche se toccherà aspettare l'autunno per poterci riprovare. Ma fa niente, ho già in programma altre cosette particolarmente sfiziose per l'estate. Ve ne parlerò nel prossimo post. Ne vedremo delle belle.

33 commenti:

  1. Fantastici gli oltri 300 metri a 3'30'' al km... la conferma che probabilmente sei scoppiato più di testa che di glicogeno: in quel caso, a 3'30'' non facevi nemmeno 10 metri!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so se esserne più soddisfatto o più incazzato. Pare quindi mi sia mancata la capacità di soffrire.
      Credo sia effettivamente come dici tu comunque, anche l'ultimo km a 4'10 dovrebbe confermarlo.

      Elimina
    2. Piano piano, non si parla genericamente solo della capacità di soffrire, ma anche di essere in grado di farlo! Magari troppe gare corse prima ti hanno "esaurito" o logorato sotto questo aspetto, anche l'aspetto ormonale è fondamentale... più la gara è lunga e più tutto il sistema deve essere "a bolla"!

      Elimina
    3. Intendi quindi dire che non è tanto una caratteristica mia (Es. Poca capacità di soffrire) ma piuttosto una situazione contingente ?
      Per esempio troppo stress o fisico non troppo riposato per questa specifica gara ?

      Elimina
    4. Sì esatto: la maratona, se corsa a certi ritmi, è una gara logorante. Se non ci arrivi al 100%, alla fine diventa veramente dura e si paga dazio...
      Diversamente da una gara corta, dove in caso si tratta di soffrire e stringere i denti per pochi minuti, qui si parla di decine di minuti o più!
      Non per niente i top runner ne fanno due all'anno, tre (raramente) proprio per esagerare!!!

      Elimina
  2. Dai, ci sta ...ora il corpo ha memorizzato quei 33km corsi fin troppo forte ...segno che ne valevi 36-37 al ritmo giusto ...in fondo bisogna arrivare solo a 40 per che gli ultimi 2 sono le palle che te li fanno fare.
    Alla prossima sbricioli ...nessun dubbio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie della fiducia Gian Carlo. Conta leggere commenti del genere.
      Sicuramente è stata una valida prova. 30 km a quel ritmo non li avevo mai corsi, ho fatto il nuovo personale anche su quella distanza in effetti.

      Elimina
  3. eh, la 'sindrome del bersagliere' ha colpito ancora! ;D grande cmq, ma prova ad immaginare cosa potrai fare la prox volta, partendo cauto e finendo in progressione....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehehe, bella la sindrome del bersagliere : D
      La prossima volta conto di fare proprio così, partenza più cauta e finale forte, come piace a me.

      Elimina
  4. ...solo appuntamento rimandato! Tutto secondo i piani. Però i complimenti te li meriti eccome. Bravo OMO!!!
    Gigio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Gigio...rimandato, magari già a Venezia, chissà...

      Elimina
  5. BRAVO GIACOMO!
    ANCHE RAUTI è SICURAMENTE ORGOGLIOSO DI TE!
    dario

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dario, Rauti no!
      Guarda che te lo porto a casa e te lo lascio li per una settimana! : )

      Elimina
  6. Probabilmente è anche questione di testa (questo post può spiegare alcune cose http://corridrugo.blogspot.it/2012/04/i-lunghi-non-sono-il-mio-forte.html ), o magari valevi 3h02' e 2'58' era veramente troppo. Comunque sia i margini per scendere sotto le 3h ci sono tutti :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La prima cosa cui ho pensato anche io Andrea. L'attitudine ai lunghi è la cosa che probabilmente più mi è mancata, anche perchè non l'ho allenata bene. Il post cui fai riferimento è esplicativo al massimo.
      2h e 58 era sicuramente troppo. 3h e 02 credo proprio fosse alla portata. Del resto bastava passare alla mezza in 1h e 31...se ci penso...

      Elimina
  7. Sotto le tre ore???? wow, grande!!! complimenti per la prestazione di Padova, gran risultato!!!Davvero! Cazzo ti invidio!!! he he , alla prossima!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sotto le tre ore non ci sono stato, speriamo nella prossima.

      Elimina
  8. Mi dispiace per te, spero che ti rifarai al più presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è una tragedia Simone, ho comunque migliorato il PB e 3 ore e 04 è un signor tempo. Ovviamente non sono appagato però : )

      Elimina
  9. Testa, testa, testa.... ti è mancata solo quella, 1:23 nella mezza è quasi 2:59:00 tranquillo sui 42... sei arrivato stracotto, dal lungo corso con me non ti sei più ripreso (di testa) 3:04 è cmq un signor tempo, riposato e meno stressato, saresti andato sotto quasi facilmente... ma la maratona è la maratona, una virgola e se sei "sul limite" tutto cade.... vecio.... te me ghe QUASI fatto vegnerr voiade riprovarghe in autunno.....

    RispondiElimina
  10. QUASI eh ? Beh, intanto prepariamo quella cosetta che abbiamo in programma, torna sicuramente utile anche in vista di una maratona autunnale.

    RispondiElimina
  11. Te l' avevo detto già a Firenze che prevedevo dei grandi risultati!!!Bravo Drugo!!!!Sono tra felice per te!!!3h 04' e 17 secondi...che tempo!!!
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grande Alberto, grazie, so che la tua felicità è sincera e sono contento di leggere i tuoi complimenti.
      Comunque ti ricordo che a Firenze correvamo appaiati fino al tuo problema al ginocchio...se io sono arrivato fin qua ce la puoi fare anche tu : )

      Elimina
  12. Complimenti, ottimo tempo, il muro delle tre ore cadrà alla prossima. Mistermind

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mistermind, ci vuole continuità anche perchè la prossima sarà in autunno. I presupposti comunque ci sono, io ci credo.

      Elimina
  13. bel racconto km per km..... dai che ormai il muro delle 3
    h ha le ore contate:-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I mesi più che le ore...l'importante comunque è che cada : )
      Spero di riuscire ad essere di parola !

      Elimina
  14. grande drugo ,ci hai prvato e questo ti fa onore ......oramai il muro e' in bilico ..in autunno crolla

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speriamo Lello, ci vorrà costanza ed impegno. Ci proverò, questo è sicuro.

      Elimina

Scrivete un po' quel che vi pare, per il momento non modero perchè non c'ho voglia.
Solo una cosa, una firma è sempre gradita.

 
© 2012. Design by Main-Blogger - Blogger Template and Blogging Stuff